Italia ed Egitto, oltre le barriere

Alla Fanciullezza è andato il ringraziamento del console egiziano, che ha espresso il desiderio di incontrare i ragazzi che, grazie all’associazione, hanno trovato un loro posto nella società italiana

Lunedì 20 marzo la Fanciullezza è stata sede di un’importante visita istituzionale che ci ha resi particolarmente orgogliosi: il console egiziano in Italia, Sayed El Salahey, ha espresso il desiderio di fare visita alla nostra associazione, per ringraziare di persona lo staff per il grande lavoro di accoglienza e di sostegno a favore di tanti ragazzi di origine egiziana che nel corso degli anni sono sbarcati in Italia, e che anche grazie a realtà come la nostra hanno saputo crearsi un futuro all’interno della società.
Un’ottima occasione anche per incontrare alcuni di questi ragazzi, tornati per una sera tra le mura che li hanno visti crescere e “formarsi” come nuovi cittadini italiani; ed è stata una forte emozione ritrovare i volti di una quindicina di essi, i quali, raggiunta la maggiore età, hanno trovato un loro posto nella società inserendosi nel mondo del lavoro. Il console El Salahey si è così intrattenuto a chiacchierare con alcuni di loro, si è interessato delle loro vicende personali e ha espresso la vicinanza delle istituzioni alla loro causa.

console

Cittadini del mondo
Una vicinanza espressa non solo a parole. Il console si è infatti impegnato per mettere a disposizione dei ragazzi che ne avessero bisogno (soprattutto i migranti più recenti, che spesso partono dal loro Paese in tenera età, prima ancora di aver iniziato gli studi) alcuni insegnanti per l’apprendimento della lingua araba. «Imparare la cultura nel rispetto reciproco è la chiave per inserirsi davvero in una società – ha dichiarato il rappresentante del governo egiziano – e per questo è così importante da un lato apprendere la cultura del Paese ospitante ma nello stesso tempo non rinunciare alle proprie radici, trovando così un equilibrio che li porti ad essere cittadini del mondo».
Anche il Presidente della Fanciullezza, Steno Dondè, ha posto l’accento su questo punto: «Per noi è molto importante che il nostro lavoro quotidiano venga riconosciuto dall’organo ufficiale di un Paese come l’Egitto. Soprattutto, è importante sapere che questi ragazzi non hanno perso le loro radici, e che la loro patria è presente, non chiude loro le porte e, un domani, potrà anche permettere loro di tornare nel Paese in cui sono nati, non da stranieri in patria ma da veri cittadini. Per questo ci teniamo a ringraziare sentitamente il console per l’attenzione dimostrata».
La visita si è conclusa poi con un momento di condivisione “gastronomica”, con un piccolo aperitivo composto da specialità italiane ed egiziane

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