Zarafa, la giraffa che insegna la multiculturalità

È il personaggio filo conduttore di una serie di incontri organizzati dall’Asilo Nido e dedicati ad avvicinare i bambini e loro genitori alla convivenza tra culture diverse

Nella letteratura etnica, la giraffa rappresenta lo sguardo sul mondo, l’animale che, grazie al suo lungo collo, è capace di guardare più lontano di tutti, oltre gli steccati e le barriere. E la sua origine etimologica (dall’arabo zarafath, colei che cammina veloce) ne fa, simbolicamente, l’animale che può viaggiare da un continente all’altro grazie alle sue lunghe gambe, simbolo di unione tra le culture. Non sorprende, quindi, che proprio una giraffa sia stata scelta come protagonista del laboratorio organizzato dall’Asilo Nido della Fanciullezza e dedicato al valore della multiculturalità.

 

Tutti i colori del mondo

Il progetto, che ha visto la sua conclusione il 14 giugno scorso, è stato voluto e pensato proprio per favorire riflessioni e confronti tra bambini e adulti appartenenti a etnie diverse, un percorso di sensibilizzazione che ha coinvolto anche i genitori e le persone che partecipano alla crescita quotidiana di questi bambini. Grazie alla guida di un team di esperti, i partecipanti (dai 12 mesi ai 5 anni), organizzati per piccoli gruppi omogenei per età ma eterogenei per provenienza, hanno imparato a comprendere prima e accettare poi le differenze di abitudini e comportamenti delle culture diverse dalla loro, vedendo nell’altro una preziosa risorsa. E lo hanno fatto, naturalmente, divertendosi. Merito di Zarafa, la giraffa giramondo protagonista della colorata serie di storie attraverso cui i bambini hanno potuto scoprire i costumi dei loro coetanei nei vari paesi del mondo. Il primo incontro della serie si è aperto proprio con la presentazione della sagoma a grandezza naturale della giraffa, che è stata poi “animata” dai piccoli partecipanti con decorazioni, addobbi legati agli argomenti trattati e macchie della forma del paese visitato.

Zarafa, la giraffa che insegna la multiculturalità

Piccoli scrittori

Spazio anche alla creatività: oltre ad alcune attività artistiche manuali legate al Paese scoperto (ad esempio, dipingere con le spezie nell’incontro dedicato all’Africa), i bambini sono stati chiamati dapprima ad ascoltare delle storie tematiche per poi inventarne una in prima persona (con l’aiuto di una scrittrice, di un’illustratrice, di una psicoterapeuta e di una psicomotricista, oltre al supporto della Responsabile Manuela Nanussi), partendo dall’analisi delle abitudini diverse rispetto ad alcuni fondamentali momenti dello sviluppo. L’obiettivo è quello di realizzare un elaborato finale che raccolga tutte le storie create nel corso del laboratorio, con la speranza – chissà – di riuscire a far pubblicare questa raccolta.

Lo staff della serie di incontri:
Dott.ssa Manuela Nanussi (Responsabile e ideatore del Progetto)
Dott.ssa Valentina Fioruzzi (Scrittrice per l’infanzia)
Giuliana Donati (Illustratrice)
Dott.ssa Giuseppina Viganò (Psicomotricista)
Dott.ssa Leonie del Corona (Consulente psicologa)

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