All’interno del Centro di aggregazione, attivo fino al 31 dicembre 2019, sono stati attivati vari progetti di cittadinanza attiva, di promozione del protagonismo giovanile nell’ottica preventiva del disagio.
Il Centro d’Aggregazione Giovanile Punto&Virgola si è occupato di preadolescenti ed adolescenti lavorando per anni sul territorio per la prevenzione del disagio e la promozione del protagonismo giovanile, in un’ottica di rete, favorendo sinergie e contaminazioni tra i diversi soggetti della comunità locale, accrescendo il valore della responsabilità collettiva. In particolare ha favorito l’incontro tra giovani di culture diverse, contrastando la separazione dei percorsi tra agio e disagio, nell’ottica della ricombinazione sociale, stimolando percorsi di crescita e di cittadinanza attiva, per una convivenza pacifica delle differenze. Attraverso la socialità, il supporto nell’iter formativo, l’aggregazione, la creatività giovanile, la promozione di buone prassi, ha inteso promuovere la partecipazione attiva e solidale dei giovani alla vita della città, come strumento per arginare il rischio di disuguaglianze, conflitti ed emarginazione sociale, con azioni e progetti calibrati sulle differenti fasce di età.
Giovani come risorsa su cui investire non trascurando il loro ruolo di cittadini attivi, consapevoli, critici e attivi, protagonisti dello sviluppo complessivo della società, a partire dal miglioramento del proprio contesto di vita, attraverso esperienze significative che consentano di prendersi cura di se stessi, degli altri e dell’ambiente, favorendo forme di cooperazione e solidarietà. Lo sviluppo quindi di un’etica della responsabilità, educando alla partecipazione favorendo il dialogo, la discussione, il confronto con azioni ed esperienze concrete.
Il lavoro di analisi e riflessione svolto nel corso degli anni ci ha permesso di comprendere meglio il ruolo strategico che questo tipo di servizi/progetti può svolgere, oltre che all’interno delle comunità locali, anche in riferimento alle politiche sociali territoriali a sostegno dei minori e della famiglia, collocandosi in un punto di convergenza fra le responsabilità educative della famiglia, della scuola e del territorio e valorizzando molte delle risorse educative “naturali” di un territorio: genitori, insegnanti, volontari, giovani, oltre a noi educatori.
1. Progetto Treno della Memoria
Il progetto Treno della Memoria- Stazione Milano è nato dalla convinzione che la costruzione di una cittadinanza attiva e consapevole non possa prescindere dalla conoscenza della Storia e della Memoria dei momenti che hanno cambiato il volto dell’Europa in cui viviamo e dall’ascolto delle Testimonianze dei protagonisti di questi cambiamenti. Il Treno della Memoria, un viaggio nei campi di sterminio, non è una gita scolastica ma uno spazio di conoscenza, un viaggio nella storia e nella memoria, lo sviluppo quindi di un’etica della responsabilità, educando alla partecipazione favorendo il dialogo, la discussione, il confronto con azioni ed esperienze concrete. Ha previsto un percorso di preparazione in rete con altri cag di Milano, attraverso incontri tematici sulla conoscenza della storia, della memoria, il tema dell’indifferenza, degli stereotipi, dei diritti; un percorso di rielaborazione e testimonianza dell’esperienza, attraverso al restituzione al territorio e alla città.
2. Progetto legato al tema della Non violenza
“Tavolo educare alla Nonviolenza attiva” una rete territoriale per la realizzazione di iniziative di prevenzione e contrasto del fenomeno della violenza in ogni sua forma manifesta o implicita e di promozione della nonviolenza come stile di vita, nell’ambito del progetto denominato ED.UMA.NA – Pratica di educazione alla nonviolenza attiva. In merito il Cag ha organizzato degli incontri modulari sul tema della non violenza rivolti anche anche a giovani del territorio, in collaborazione con l’Associazione Mondo senza Guerre e in parallelo incontri rivolti agli adulti del territorio: volontari, educatori, genitori e insegnanti. Partecipazione insieme alle associazioni della rete Giornata Mondiale della Non violenza promossa dall’assemblea generale delle Nazioni Unite. L’obiettivo era sensibilizzare le nuove generazioni sul tema della violenza e della risoluzione dei conflitti attraverso la “non violenza attiva”, invitandoli ad esprimersi su tale argomento, utilizzando un canale comprensibile, attuale e diffuso, rendendolo attrattivo come modalità di risoluzione dei conflitti, in modo non violento.
3. Progetto Giovani Volontari
Formazione di un gruppo di giovani del territorio, di composizione varia (giovani del Cag , studenti di alternanza, giovani volontari) che hanno costituito, attraverso le competenze acquisite, la “Direzione artistica e multimediale” del Cag, attraverso la promozione multimediale (radio web, Z3, social network) e la documentazione degli eventi, il supporto tecnico e audio (service) ed animativo negli eventi aggregativi territoriali ed eventuali iniziative, anche serali da proporre al territorio volte anche all’autofinanziamento e al crowfounding.
4. Azione Alternanza Scuola-lavoro
Possibilità per gli studenti e le studentesse delle scuole superiori del Municipio 3 d’intraprendere un percorso di alternanza scuola lavoro all’interno di una realtà del Terzo Settore del No-profit. Un’occasione formativa molto importante che ha sensibilizzato i giovani rispetto all’operare nel sociale. La scuola può essere uno dei luoghi in cui i giovani possono approcciarsi positivamente al terzo settore, un’occasione di “welfare bidirezionale”, in quanto contribuisce sia al benessere dei giovani sia dei territori e delle persone beneficiarie del loro agire: da un lato attraverso l’operato nel sociale i giovani possono acquisire competenze trasversali, mettendo alla prova le loro capacità e incrementando l’autostima, dall’altro possono fornire un valore aggiunto costituito da competenze, entusiasmo ed energie e visoni “altre”.
5. Azione eventi
La partecipazione dei giovani alla vita della comunità passa anche attraverso la promozione e adesione agli eventi territoriali e cittadini, sia aggregativi che culturali ed artistici, o legati a specifiche tematiche sociali del territorio e della città. I giovani in ottica di cittadinanza attiva, hanno messo a disposizione le loro competenze (service audio/luci, animazione, dj, musica) e hanno partecipato alle diverse iniziative. L’obiettivo era favorire legami con il territorio, valorizzare il protagonismo giovanile, avvicinare i giovani allo spazio pubblico e al mondo adulto, favorire occasioni aggregative in quartiere.
6. Progetti laboratori musicali
Il linguaggio dell’hip-hop per i giovani oggi, prima ancora che come codice musicale è un codice espressivo e simbolico trasversale, uno strumento per esprimere disagio, emozioni, vissuti, e modalità di risoluzione dei conflitti che altrimenti potrebbero sfociare in atti violenti. Promuovere quindi un laboratorio di Musica Rap-freestyle, gestito da professionisti del settore, è stato un modo per veicolare modelli, stili di vita, valori come la condivisione, l’uguaglianza, l’impegno ma anche contenuti critici purchè rispettosi delle diversità, un esercizio di pensiero, di scambio che vive e si alimenta grazie alla passione dei suoi partecipanti che attraverso al scrittura permette una rielaborazione consapevole.
7. Laboratori sportivi
Attraverso le attività motorie, si offre la possibilità al singolo di scoprire in maniera giocosa e gioiosa delle attività sociali basilari, come il lavoro di squadra, il modo di porsi in relazione con delle regole ben definite, le facoltà organizzative, la maniera di vivere nel tempo libero in base a strutture precise e la relazione costruttiva con delle emozioni forti (vittoria e sconfitta). Questo lo si può notare soprattutto negli sport di squadra, dove la conduzione del ruolo deve essere gestita a partire dal tentativo di far combaciare le inclinazioni individuali con le esigenze del gruppo, favorendo la consapevolezza e la partecipazione a tutti i livelli; a tal proposito abbiamo avuto una squadra di calcetto a 5 per le medie e per le superiori.
8. Progetto RETE No League
“No League Social Games” per 10 anni è stata sui campi da gioco delle periferie milanesi con i Centri di Aggregazione Giovanili accreditati dal Comune di Milano.
Il progetto ha coinvolto oltre ai Cag alcuni centri diurni per minori, un progetto di accoglienza di minori non accompagnati e una Asd della zona di Via Padova. Il progetto è stato coordinato dall’Asd Sportinzona Melina Miele in collaborazione con UISP Comitato territoriale di Milano e aveva come obbiettivo il coinvolgimento di giovani delle periferie in attività sportive gratuite: laboratori di calcio per le medie e le superiori, pallavolo per le ragazze. Lo scopo del progetto “No League Social Games” era utilizzare lo sport come strumento per creare relazioni educative e inserire gli stessi partecipanti ai laboratori sportivi in altre attività nei diversi Cag della città: supporto allo studio, laboratori artistici e creativi, percorsi di cittadinanza attiva.
9. Azione laboratori teatrali
Per anni abbiamo promosso un laboratorio teatrale condotto da una regista professionista come strumento di comunicazione al territorio, partendo dai desideri e tematiche dei ragazzi e delle ragazze del territorio, le cui esperienze e vissuti sono spesso invisibili e ignorati da ogni forma di media ufficiale. Il laboratorio ha promosso una cultura della partecipazione, rivelando qualcosa di più di se stessi, dei propri limiti e risorse, sperimentando l’altro da sé. L’espressione del sé profondo si esprime tramite l’improvvisazione, per giungere infine alla rappresentazione dei propri vissuti, incarnato in un personaggio. Un teatro d’arte civile in connessione con la città, un teatro nella città, come luogo d’incontro, aperto alle forme della socialità, dell’incontro partecipato con gli spettatori, di sperimentazione artistica e sociale.
10. Laboratori multimediali
Il laboratorio multimediale aveva lo scopo di creare connessioni esterne al Cag attraverso l’utilizzo dei nuovi media.
Sono stati realizzati corsi di fotografia, videomaking e web radio. Per farlo, il centro si è avvalso di tecnici professionisti e educatori specializzati.
All’interno del centro ha operato una redazione radiofonica formata da giovani e adulti del territorio.
11. Campus residenziali
I Campus sono stati il contenitore ideale per proporre un intervento multi-dimensionale rivolto ai ragazzi e che coinvolga i loro contesti di vita, ampliando le loro prospettive e conoscenze. Ogni Campus ha previsto l’organizzazione di laboratori di fotografia digitale, photoshop, criteri per la web communication, tecniche di ripresa video, musica e tecniche del suono, tecniche di montaggio, scrittura creativa, recitazione e lingua inglese. L’idea centrale dei Campus era offrire un’avventura/viaggio che accompagni adolescenti e giovani nella scoperta di sé e delle proprie potenzialità, sostenendo la loro crescita come individui. I Campus hanno coniugato l’apprendimento su specifiche tematiche/discipline con finalità di tipo educativo e promozionale. Vivere esperienze significative e creative in un contesto comunitario, dove tutti sono chiamati a contribuire alla buona riuscita delle attività, inoltre, aiuta a rafforzare la capacità di relazione e collaborazione. Gli educatori e i tutor avevano l’obiettivo di favorire e promuovere una convivenza positiva con gli “altri”.
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